:-) [X] :'(

:-) [X] :'(
già non lontan dall’orto,
Orbato aven i tuoi sogni
e Ramapnte apparia l’invasor.
 
le prime luci di una giovine mattina
ancor Amletico il cor tuo non rendean
e la guerra apparia lontana.
 
schiume lente fluivan nel pensier
ad insegnar non movesi a Ritroso
così dimenticandosi il passo andava.
 
pesante sarebbe stata la vita sua
da dover Abbambinar ogni movimento
ed il gran sarto Tmesi perfette
tesseva dentro ricami
che seppero oscurar lo sguardo nativo.
 
Immemore del sé
partorì un Disastro,
e parimenti ad un folle Exequatur
professò un farisaico credo.
.Abbarbicato esser
Insolente con tutto se stesso
la tua vita Endice volea
Anima non c’era
e partorir doppio nefasto fece.
doveroso Salutare
t’aveano insegnato
Collabente ormai era il tuo destin.
 
la Calamità pervaso tutto avea,
la Socialite madre funesta si separò
e tutto ciò che in te c’era Abolito fu.
 
e tu Dimergolando, cercar di Sgattaiolar
con lo sguardo verso l’Unicorno,
ma orami in croce fix fu.
 
Proludere altro,
non so se ne conviene
Decussar persona
a suo tempo ignoranza fu,
ancor oggi, destar stupore fa.
 
Zeuma tassiano,
e quando in sé tornò,
deserto e muto solo potè mirar.
 
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Così le fronde partoriron ombra,
Si potrebbe così andare avanti,
E come ogni per bella favola,
Ultimar la storia con lieto fine.
Ma per quanto sopra detto “si potrebbe”,
il “potrebbe”, come ogni fiume,
Ha una fonte?

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